Teatro

Gennaio al Regio: inedito dittico e non solo

Gennaio al Regio: inedito dittico e non solo

Dopo un dicembre all’insegna dei classici della danza, Giselle e Don Chisciotte portati in scena dal Ballet Nacional de Cuba, il Regio di Torino apre il 2015 con un inedito dittico novecentesco che vede abbinate la rara Goyescas di Enrique Granados e Suor Angelica di Giacomo Puccini. I due atti unici, composti a pochi anni di distanza (rispettivamente 1915 e 1918), furono rappresentati per la prima volta al Met di New York ma hanno atmosfere diverse: mentre il primo è un dramma della gelosia a tinte forti ispirato ai quadri di Goya, il secondo, ambientato in un chiostro e con un cast unicamente femminile, è all’insegna della sfumatura e della purezza. Il dittico è proposto in un nuovo allestimento coprodotto coi teatri dell’opera di Napoli e Firenze con regia e scene di Andrea De Rosa e direzione musicale di Donato Renzetti. Giuseppina Piunti, Andeka Gorrotxategui, Fabián Veloz e Anna Maria Chiuri daranno voce a Goyescas, mentre in Suor Angelica il ruolo protagonista sarà affidato ad Amarilli Nizza, cantante pucciniana dallo stile interpretativo decisamente intenso e moderno (dal 15 al 23 gennaio).

La stagione concertistica ha il suo punto di forza con l’esecuzione della monumentale Terza sinfonia di Gustav Mahler affidata alla direzione di Nicola Luisotti. La sinfonia di gigantesche proporzioni darà l’occasione di ascoltare oltre all’Orchestra del Regio un doppio coro (il Coro di voci femminili del Regio e il Coro di voci bianche del Regio e del Conservatorio “Giuseppe Verdi”, istruiti da Claudio Fenoglio ) e soprattutto Ekaterina Semenchuk, mezzosoprano dalla timbrica scura e profonda che intonerà i versi tratti da Also sprach Zarathustra (giovedì 22 gennaio).

Per commemorare il Giorno della Memoria e coinvolgere attivamente le nuove generazioni nella riflessione sull’Olocausto, il Regio propone Brundibar, opera per bambini del compositore ebreo ceco Hans Krása.
L’opera, nata in un lager e rappresentata per la prima volta nel 1943 da bambini e musicisti deportati nella fortezza di Theresienstadt (tra cui lo stesso Krása), è un inno alla dignità umana ed esprime la fiducia nella vittoria del bene sul male. Solisti e Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “Giuseppe Verdi” saranno diretti da Paolo Grosa, la regia della produzione è affidata a Riccardo Fracchia (il 27 gennaio alle 20.30 con recite mattutine per le scuole il 27 e 28 ).